La riconquista della Scandinavia
Durante il massimo glaciale la Scandinavia era disabitata. La deglaciazione è iniziata circa 16.000 anni fa, ma l'ultima fase del Pleistocene è stata caratterizzata da tre periodi di recrudescenza del freddo, detti Dryas, che hanno rallentato lo scioglimento dei ghiacci. Nell'Europa nord-occidentale, gli stanziamenti dei cacciatori di renne erano dislocati ai bordi della calotta glaciale in progressivo ritiro. A partire dalla Francia settentrionale si diffuse, in direzione nord verso la Scandinavia meridionale e verso est sino in Polonia, quella che è nota come cultura di Amburgo (13.500-11.100 a.C.) Durante l'ultimo Dryas, terminato 11.500 anni fa, i ghiacci perenni che ricoprivano il bacino dell'attuale mar Baltico hanno lasciato il posto al cosiddetto lago ghiacciato baltico, formato d'acqua dolce. Il successivo momento climatico, conosciuto come Preboreale, ha fatto segnare un netto rialzo delle temperature, che hanno determinando il collasso e poi la scomparsa della calotta fennoscandinava. Ben presto il mare in risalita è penetrato nel bacino baltico: questo stadio di acqua salmastra è conosciuto come mar Yoldia. In quell'epoca nell'area scandinava sono comparsi nuovi cacciatori, la cosiddetta cultura di Ahrensburg (11.200-9500 a.C.), un villaggio non molto distante da Amburgo, le cui relazioni con la cultura precedente sono tuttora incerte. C'è chi la considera legata alle popolazioni delle steppe orientali. Di certo era in connessione con la cultura di Bromme (9700-9000 a.C.) diffusa in Danimarca e Svezia meridionale, dventate finalmente occupabili, tanto che le due culture vengono anche aggregate sotto l'unica etichetta di cultura di Lyngby, Più a est, nel tardo Paleolitico era diffusa la cultura Swideriana, stanziata in Polonia e nelle aree circostanti: seguendo l'arretramento della tundra anche questo popolo ha raggiunto la Scandinavia.
Intorno a 10.000 anni fa si è verificato un sollevamento isostatico della crosta terrestre, che ha bloccato l'immissione salina, trasformando il bacino nel lago di acqua dolce Ancylus. Intanto nell'area si sono affacciati altri popoli dotati di tecnologie innovative, che hanno contribuito ad archiviare l'era dei cacciatori paleolitici. Nel primo Mesolitico si è diffusa la cultura di Kunda (8000–5000 a.C.), cacciatori-raccoglitori situati dalla foresta Baltica alla Russia settentrionale. Durante il periodo climatico noto come Boreale, tra 9000 e 7000 anni fa, si è verificato un ulteriore miglioramento delle condizioni del nord del mondo. In Scandinavia è comparsa la cultura mesolitica nota come Maglemosiano (7500-6000 a.C.). A partire da 8000 mila anni fa il livello marino è cresciuto ancora, consentendo all'acqua salata di ricominciare a penetrare nel bacino del Baltico, fenomefno che ha creato il cosiddetto mar Mastogloia. Circa 7.500 anni fa è iniziato un periodo molto caldo, durato oltre tremila anni, noto come periodo Atlantico o anche “optimum climatico” dell'Olocene. In quell'epoca si è determinata una “trasgressione” delle acque marine e il bacino baltico, ribattezzato mar Littorina, ha raggiunto il massimo della salinità e il doppio di volume d'acqua, con una superficie quasi del 30 per cento in più rispetto ad oggi. Alcuni territori originariamente sede della cultura maglemosiana sono stati sommersi. Durante questo periodo la foresta temperata si è spostata a nord, sino a coprire le rive del mare e la regione circostante. Nel corso di quest'epoca i cacciatori-raccoglitori mesolitici hanno vita alla cultura di Kongemose (6000-5200 a.C.) e nel tardo Mesolitico alla cultura di Ertebølle (5300-3950 a.C.), dedita a caccia, raccolta, pesca e produttrice di ceramica. In pratica, il primo vagito del Neolitico.
Giorgio Giordano