Per poter sostenere che nel passato gli alieni sono sbarcati sulla Terra occorre presentare un reperto chiaramente extraterrestre, il resto fossile o la mummia di un alieno, oppure un manufatto realizzato con materiali non presenti sul nostro pianeta. Non si possono semplicemente chiamare in causa “non provati” visitatori spaziali |
Secondo alcune discusse ricerche, l'origine della linea evolutiva dell'Homo va cercata in Europa. Alcuni reperti antichissimi, il più datato è rappresentato da un ominide, vissuto 11,9 milioni di anni fa in Spagna, e battezzato Lluc. Si segnalano poi i denti molto simili a quelli umani, appartenenti al Graecopithecus Freybergi, vissuto tra la Grecia e la Bulgaria circa 7,2 milioni di anni fa |
I Neanderthal sono vissuti per 300 mila anni nel bacino del Mediterraneo e in gran parte dell'Europa a settentrione delle Alpi e dei Balcani. Hanno anche occupato aree dell'Asia occidentale e centrale. Un gruppo di ominini provenienti dall’Africa, strettamente imparentati con l’umanità anatomicamente moderna, giunse in Europa circa 270 mila anni fa |
L’aspetto degli abitanti dell’Europa paleolitica è cambiato molte volte. Affrontiamo un viaggio attraverso le innumerevoli trasformazioni fisiche subite dagli uomini stanziati nel continente nel corso del Paleolitico superiore, del Neolitico e della prima Età del bronzo |
Nel sito di Jebel Irhoud in Marocco è emersa una delle testimonianze più vecchie della prima umanità anatomicamente moderna del Paleolitico medio. Le nuove datazioni indicano un’epoca compresa tra 300 e 350 mila anni fa. Si pensava che le tracce più antiche dei Sapiens fossero quelle trovate a Omo Kibish in Etiopia risalenti a 195 mila anni fa |
La grotta di Denisova ci ha restituito una falange e due molari. I reperti hanno 40-45 mila anni. L'aspetto resta ignoto: dalle analisi genetiche si sa che aveva pelle scura, capelli e occhi marroni. È emerso anche un bracciale di clorite della stessa epoca dei resti ossei, levigato con una tecnica più simile a quelle neolitiche che a quelle del Paleolitico superiore |
Uomini e dinosauri, una teoria certamente ricca di fascino, ma servono le prove. Per viaggiare con la fantasia si può rispolverare il cartoon giapponese del 1971 “Ryu il ragazzo delle caverne”. Non bastano presunte scoperte e false interpretazioni per sostenere simili proposte di revisione. A meno di non voler sposare il puro Creazionismo |
Le scimmie ci consentono di immaginare la vita degli australopitechi e della prima umanità. Nel Continente nero gli scimpanzé usano le pietre come utensili, lo stesso fanno i macachi della Thailandia e le scimmie cappuccine del Brasile. In Etiopia babbuini e lupi hanno fatto un patto per cacciare i roditori. Conquiste, assassini, amore libero. In Africa occidentale è diffuso un rituale di tipo religioso |
Australopitechi e scimmie derivano da un antenato comune, ma a partire dall'inizio della divergenza sono rimasti compagni di letto per circa un milione di anni, continuando a concepire una prole ibrida e rallentando la separazione definitiva. Questo spiega anche perché alcune parti del genoma umano sono più antiche di altre |
Nel corso dell'evoluzione umana si è verificato un passaggio progressivo dal dominio dell'emisfero destro del cervello al dominio di quello sinistro, cosa che ci ha consentito di imboccare la via del progresso alla velocità della luce. La tradizione ha lasciato spazio al cambiamento e le regole hanno sostituito le immagini nei sistemi del pensiero |