L'ubicazione permanente dei siti sacri

Tipologia: 
Archeologia
22 maggio 2016
Gli scavi effettuati sotto la piramide indonesiana di Gunung Padang (West Java) hanno messo in evidenza una produzione cementizia alla profondità di 5-15 metri, con un range temporale compreso tra 13 e 23 mila anni fa. È quindi evidente che popolazioni diverse, in tempi distantissimi, hanno scelto l'identico luogo per manifestare la propria religiosità
La sezione della piramide di Gunung Padang in Indonesia
La sezione della piramide di Gunung Padang in Indonesia

Gli scavi sotto la piramide indonesiana di Gunung Padang (West Java) hanno messo in evidenza una produzione cementizia alla profondità di 5-15 metri, con un range temporale compreso tra 13 e 23 mila anni fa. La scoperta ha immediatamente riportato d'attualità il tema del riutilizzo dei siti sacri, dovuto al susseguirsi delle occupazioni nel corso dei millenni. È noto che le chiese cristiane sono costruite sui templi romani, a loro volta edificati su precedenti luoghi di culto, insomma, una serie ultra-secolare che conduce direttamente alla preistoria. Il sito piramidale rivela una serie di ricoperture a strati, l'area è costellata di megaliti e sotto la struttura è stata rinvenuta una caverna. La collina artificiale (tumulo, mound, piramide), i megaliti e la caverna sono espressioni tipiche della spiritualità preistorica. È quindi evidente che popolazioni diverse, in tempi distantissimi, hanno scelto l'identico luogo per manifestare la propria religiosità. Talvolta si è parlato di energie geodetiche particolari per giustificare la costanza nella scelta, più spesso di sovrapposizione voluta dai vincitori per affermare la superiorità anche spirituale sui vinti e soprattutto dell'inspiegabile carico emozionale che permea certi luoghi, imponendo per ragioni di oggettiva magnificenza il riuso (è facile riscontrarlo di persona visitando Stonehenge o siti analoghi). La sequenza delle occupazioni di Gunung Padang rivelata dai materiali organici è sorprendente: 3000-5000 a.C., 9600-11.000 a.C., 15.000 a.C., infine oltre il 20.000 a.C. (ma le datazioni sono discusse) Epoche impensabili, è vero, specie quando si constata una "produzione cementizia" del Paleolitico superiore. Ma l'uomo sa costruire da tempo immemore: anche nella grotta greca di Teopetra, in Tessaglia, è stato ritrovato un grande muro di pietre e terra lungo decine di metri, datato 23 mila anni fa. L'usanza di costruire sopra i siti sacri precedenti è, per fare un esempio eccellente, ben testimoniata in Egitto. La piramide a gradoni di Djoser è stata edificata sopra un'altra piramide a quattro gradoni, a sua volta eretta su una mastaba più antica. I famosi testi di Edfu certificano l'usanza: il tempio viene inquadrato come una copia di una struttura precedente e vengono descritte le fasi di ricostruzione che negli anni hanno preceduto la forma finale. I testi di Edfu riportano anche il mito dei Sette Saggi, giunti in terra d'Egitto con il progetto di erigere dei tumuli in vari punti lungo il Nilo, in modo da lasciare una guida per l'orientamento dei templi futuri. Verosimilmente le coordinate fissate dai Sette Saggi altro non sono che puntamenti stellari. A tal proposito va ricordato che i Sette Saggi esistono anche nella tradizione sacra dell'India, dove rappresentano le sette stelle dell'Orsa Maggiore: il riferimento astronomico del mito in questo caso è quantomai evidente.
Giorgio Giordano

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