Heidelbergensis e altri "mutanti"
La separazione delle linee evolutive di Homo sapiens, Homo di Denisova e Homo neanderthalensis secondo la genetica è avvenuta circa 500 mila anni fa. L’ultimo antenato comune dovrebbe essere stato l’Homo heidelbergensis, caratterizzato da una capacità cranica di circa 1100-1400 cm³, perfino superiore al valore medio di circa 1350 cm³ tipico dell'uomo moderno. L’origine di questa specie è ancora misteriosa. In Africa sono quasi assenti i fossili tra 900 e 600 mila anni fa, ovvero dagli ultimi Homo ergaster ai primi Homo heidelbergensis. Ciò potrebbe indicare un’origine non africana di quest’ultimo, anche se numerose ossa fossili databili 300-500 mila anni fa sono state ritrovate sulla costa sudafricana. Peraltro, pure in Asia troviamo un corrispettivo, in particolare negli individui di Dali o Jinnishan in Cina, attribuiti oggi all'Homo heidelbergensis. Il cranio ritrovato in Italia, a Ceprano, nel Lazio, rappresenterebbe una forma ancestrale di questa specie: non mostra alcuna caratteristica neanderthaliana e appare più simile ai fossili contemporanei africani che a quelli europei. Ciò suggerisce che possa documentare un popolamento ancestrale di Homo heidelbergensis, la cui morfologia cranica si è modificata in Europa. Le più moderne datazioni lo fanno risalire a 430 mila anni fa. Il Dna più antico mai sequenziato proviene dai resti di Sima de los Huesos, sempre ad Atapuerca in Spagna, appartenenti a 28 individui vissuti all'incirca 400 mila anni fa. Questa forma umana fisicamente simile a Heidelbergesis, con linee estetiche ante-neanderthaliane, si è rivelata geneticamente vicina all'Homo di Denisova. Peraltro proprio questi reperti hanno fatto ritenere ai paleontologi, in antitesi alle risultanze genetiche, che la divergenza tra Homo sapiens, Denisova e Neanderthal sia avvenuta tempo prima, quasi 1 milione di anni fa. I dati comunque indicano che le linee evolutive che hanno dato origine a Homo sapiens in Africa e Homo neanderthalensis europeo e mediorientale convergono attorno a 500 mila anni fa. Tutto ciò porterebbe a escludere Homo antecessor, ergaster ed erectus dal ruolo di antenato in comune tra noi e i neanderthaliani e candiderebbe Homo heidelbergensis. Si ipotizza che Homo heidelbergensis, probabilmente nato in Africa, si sia diffuso ed evoluto localmente in quattro sottospecie: Homo heidelbergensis "heidelbergensis”, che includerebbe fossili africani e alcuni europei, crani con una architettura arcaica e caratteri derivati ma non in senso neanderthaliano, come l'uomo di Ceprano; Homo heidelbergensis "rhodesiensis”, cioè la varietà africana da cui sarebbe nato Homo sapiens; Homo heidelbergensis "daliensis”, ovvero la sottospecie asiatica non-erectus, comprendente l’uomo di Denisova; Homo heidelbergensis "steinhemensis”, cioè la varietà europea pre-neandertaliana, comprendente gli individui spagnoli della Sierra de los Huesos di Atapuerca.
Giorgio Giordano