Dall'Europa alla Cina, fino all'Australia, ci sono tracce di un avanzamento precoce degli uomini paleolitici, anticipi culturali con vertici generalmente toccati solo nel Neolitico. Manufatti in pietra levigata, ceramica, edificazione muraria e un progressivo avvicinamento all'agricoltura. Un sapere perso e ritrovato parecchi millenni più tardi |
Le tracce più datate di presenza umana in America, rinvenute in South Carolina, sono carboni di un focolare che risalgono a 50 mila anni fa, ben prima dell'arrivo degli amerindi, giunti attraverso la Beringia solo intorno a 15 mila anni fa, alla fine dell'era glaciale. Ci sono testimonianze in Messico datate 40 mila anni fa e in Cile risalenti a 33 mila anni fa |
Da sempre la presenza in tutti i continenti dei crani deformati artificialmente rappresenta un enigma. È difficile capire se questa pratica abbia avuto un epicentro e si sia poi diffusa attraverso le migrazioni o se le varie popolazioni che l'hanno adottata siano giunte alla stessa usanza rituale per vie autonome. Le tracce più antiche sono rintracciabili nel Neolitico mediorientale |
L'occupazione d'Europa è testimoniata da una mascella di Sapiens, scoperta nel sito di Kents Cavern in Inghilterra, datata tra 44.200 e 41.500 anni fa. Due molari di Sapiens trovati nella Grotta del Cavallo, nel Salento, risalgono a 43-45.000 anni fa. Ai Balzi Rossi di Ventimiglia sono emersi utensili di 42 mila anni fa attribuiti al Sapiens |
I primi esseri umani anatomicamente moderni del Paleolitico medio sono testimoniati da resti africani datati tra 190 e 75 mila anni fa. La migrazione è iniziata tra 130 mila e 85 mila anni fa secondo i dati archeologici, da 65 mila anni fa analizzando il flusso genico. Il Sapiens era a Creta 130 mila anni fa, in Arabia 120 mila anni fa e in Cina 110 mila anni fa |
Nell'immaginario collettivo continua a esistere una preistoria da sussidiario elementare, quella dei cosiddetti uomini delle caverne, visti come esseri estremamente basici e incapaci di un pensiero elevato. Ma non è così: niente grugniti, niente sassi appena scheggiati e popolazioni in balia della natura, piuttosto una piccola grande civiltà |